lunedì 29 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo Mt 24, 37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Il sacro periodo dell’avvento è già ricco di simboli e segni, che ci aiutano a ridare slancio alla nostra preghiera, per rinnovare il nostro desiderio di un salvatore. Il gruppo liturgico ci aiuta ad enfatizzare la simbologia della luce, specialmente con i due ceri accanto all’ambone, per ricordarci che la Parola di Dio è luce al nostro cammino. Come sempre poi le letture della prima domenica di Avvento ci suggeriscono la riflessione e la preghiera in attesa della seconda venuta di Cristo, quando tornerà per essere davvero il re di tutto l’universo. Ma sappiamo bene che le parole, apparentemente drammatiche di Gesù, non vogliono suscitare il terrore, quanto piuttosto la fiducia che se viviamo nella attesa operosa della sua venuta, non dobbiamo temere nulla. In realtà Gesù ci dice che il figlio dell’uomo viene, è già presente in mezzo a noi, e quindi già dobbiamo operare perché le profezie si avverino. Le speranze di pace del profeta Isaia tocca a noi realizzarle, con opere quotidiane che portino la pace dentro noi e attorno a noi.

domenica 28 novembre 2010

Un'altra tranquilla domenica di pioggia

L'occasione era la prima domenica di Avvento, come dire... qualunque cosa va bene per di fare festa insieme, e così oggi a pranzo è stata la volta di costine e verze. Un piatto decisamente adatto alla stagione ormai fredda in cui ci troviamo.
E dopo? Ma un filmetto, che ne dite?
Suggeriamo "Il piccolo Nicolas e i suoi genitori", divertente, un pò paradossale ma decisamente adatto per vedere il mondo con gli occhi dei bambini, fra pozioni magiche e compagni di classe secchioni, supplenti racchie e meccanici ingaggiati per rapire un fratellino che non c'è.

mercoledì 24 novembre 2010

Errata Corrige

E' giunta segnalazione che l'asinello di Santa Lucia che, domenica scorsa, sponsorizzava l'Associazione degli Amici della Scuola è in realtà...
un'asinella, Iole per la precisione e non Cecco, come erroneamente scritto.
Chiedo scusa...
ma come avrò fatto a non vedere le fluenti trecce bionde?

lunedì 22 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Luca Lc 23,35-43
In quel tempo, dopo che ebbero crocifisso Gesù, il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Per la solennità di Cristo Re dell’universo ci viene proposto, anche quest’anno, un brano del Vangelo che ci aiuta a comprendere la vera natura del nostro Re. Non è infatti un re che prende e comanda come un despota, anzi è lui che si offre come esempio di obbedienza, e giunge a dare la sua vita per noi. Già questo basterebbe per far sgorgare dal nostro cuore un sentito grazie, non solo per i beni della creazione, i frutti della terra, per la vita di ogni giorno, ma soprattutto per quelli spirituali, per la vita eterna. Il dialogo, che solo Luca riporta, dei malfattori con Gesù sembra suggerirci una conclusione che l’evangelista non racconta. Il buon ladrone infatti dopo aver ricevuto la promessa della vita eterna sicuramente, con quel filo di voce che gli restava, avrà voluto dire Grazie a Gesù. Ma sia lui che noi in realtà dovremmo ringraziare il Signore non tanto per la promessa della vita eterna nel suo regno, ma soprattutto perché lui, che è Dio, è stato condannato alla nostra stessa pena, ha voluto condividere fino in fondo, fino alla morte, la nostra esperienza umana. Quante volte ci dimentichiamo del Signore quando tutto va bene, e quante volte ci lamentiamo della sua lontananza quando non ci viene incontro nelle nostre necessità. Ma in realtà lui è sempre vicino a noi, e specialmente nel momento del bisogno, non per togliere i guai ma per condividerli e portarli con noi. Di questa sua presenza dobbiamo sempre essere grati.

domenica 21 novembre 2010

Piove ma grazie lo stesso

Non mi sono ammattita ma nel Giorno del Ringraziamento anche la pioggia è una benedizione.
Oggi la Chiesa festeggia Cristo Re e noi ringraziamo per i doni della terra, per chi ci lavora e con il suo lavoro ci dona sostentamento. Un'immagine bellissima, trovo, che ci permette di riflettere sul significato che sta nel ringraziare, nel riconoscere benedizione in ciò che si ha, poco o tanto questo possa essere. La predica la lascio al don ma era l'occasione buona per un post di ringraziamento anche agli amici dell'Associazione a sostegno della scuola elementare.
Come promesso, si sono fatti trovare in piazza, un po' umidicci ma sorridenti, a vendere i mazzolini di Santa Lucia e in compagnia dell'eroe del momento, il somarello Cecco. Grazie per il vostro lavoro e grazie anche per il servizio di
servizio pre e post orario scolastico
nella fascia del mattino dalle ore 8 alle ore 8.30 e nella fascia pomeridiana dalle 16 alle 17.30, realizzato a partire dallo scorso 2 Novembre.
Il prossimo appuntamento, con i nostri amici senza asinello stavolta, è per Mercoledì 8 Dicembre con il lancio dei palloncini con le letterine per la nostra Santa Lucia.

sabato 20 novembre 2010

I bambini hanno diritti

Nel 1989, la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza divenne il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante ad affermare i diritti di tutti i bambini.In questi 20 anni sono stati compiuti enormi progressi sul fronte dei diritti dell’infanzia molto resta ancora da fare.
Dan Seymour, responsabile della sezione Diritti e Identità di genere all’UNICEF Internazionale

21 anni fa, l'ONU emanava questa "carta" che è in realtà un trattato vincolante nell’ambito del diritto internazionale, che codifica i principi guida che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno accettato di considerare universali, ispirando modifiche a molte leggi nazionali esistenti, cambiando il modo in cui le organizzazioni internazionali concepiscono la propria missione per l’infanzia e mettendo in atto nuove misure a garanzia dei bambini vittime dei conflitti armati.
Se vuoi saperne di più, clicca sull'immagine iniziale.

venerdì 19 novembre 2010

Frassati - Boffalora

Sabato 6 Novembre è arrivata la prima vittoria dei bambini della scuola calcio.Infatti i nostri portacolori sono riusciti a battere la squadra del Boffalora per 2 a 1.Partita sul filo del rasoio ma sempre condotta dai nostri giocatori che hanno festeggiato così al prima vittoria stagionale.
Al gol di Matteo Venturelli risponde il Boffalora ma ci pensa ancora il nostro bomber Filippo Tornelli a fissare il risultato sul 2 a 1 definitivoGrande gioia dei bambini che però al termine della partita sportivamente salutano gli avversari.Appuntamento alla prossima partita,dove ci divertiremo a guardare i nostri giocatori in erba.
Ciao!!!!!!!!!!!!!

giovedì 18 novembre 2010

Le torte del Comitato


Domenica 7 Novembre gli amici del Comitato "Amici della Scuola Elementare di San Bernardino" hanno riproposto la vendita delle torte realizzate dalle mamme in piazza della chiesa a favore della nostra scuola elementare; lo stand che ospitava le torte era gremito di succulente preparazioni e ,sia prima della Messa sia al termine della stessa,la gente ha affollato lo stand alla ricerca della torta preferita.
I nostri compaesani sono stati generosi perchè ancora prima di mezzogiorno le torte erano tutte vendute;durante la vendita si è potuto inoltre versare la quota associativa.Un grosso grazie al Comitato e alle mamme che si sono impegnate per la buona riuscita della mattinata.
Inoltre ricordo che Domenica 21 Novembre sempre in piazza ci saranno i mazzolini di Santa Lucia.
Vi aspettiamo!!

mercoledì 17 novembre 2010

Gentili per scelta

Il 13 Novembre è stata celebrata la Giornata Mondiale della Gentilezza, lo sapevo ma con tante cose da fare mi è scappata. Meno male che c'é Cristina che mi ricorda le cose importanti e, in questo caso, mi ha mandato questo brano tratto dal Corriere della Sera.
Oggi è la giornata mondiale della gentilezza.
Dimentichiamocelo pure, oggi, ricordiamocelo però gli altri 364 giorni dell' anno. In Italia lo è dal 2001, a Tokyo dal 1988.
Gentilezza non è debolezza ma forza, eccone qui un esempio, un fatterello successo proprio a Tokyo: io che qui in patria credo di non aver mai buttato nemmeno un centimetro anzi nemmeno un millimetro di qualcosa per terra, proprio là, nella città delle metropolitane più affollate e immacolate, proprio là, sono andata a compiere il misfatto. Non ero in un tempio, ero in una stradina e c' era un mercato, un gran via-vai. Camminavo, guardavo, si potevano assaggiare dei cibi, erano squisiti. Ma poi, una minuscola pallina che avevo messo in bocca credendola dolce o almeno salata o almeno agrodolce mi si rivelò niente di tutto ciò, un sapore inquietante, d' istinto la sputai nel palmo della mano e da lì, ahimè, la feci scivolare per terra, avrà avuto cinque sei millimetri di diametro. All' istante dal nulla si materializzò una gentile signora, mi si avvicinò a passetti, si chinò ai miei piedi, con un fazzolettino raccolse il minuscolo rifiuto e senza dire una sola parola lo infilò in una specie di borsina-pattumiera che portava in vita, piccola come quelle dove noi viaggiando teniamo documenti e carte di credito. Non una parola e nemmeno un' occhiataccia, niente di niente prima di svanire di nuovo nel nulla.
Senza dubbio il più tempestivo efficace silenzioso gentile rimprovero mai ricevuto. Chi se lo dimenticherà più?
Str... di uno str... sta gridando qui un tizio, anzi no, è una tizia, anzi è una ragazzina, bionda con gli occhi celesti sembra uno zuccherino e parla come uno scaricatore di porto (si diceva una volta: oggi possiamo dire parla come uno qualunque, come uno dei tanti, come uno in tv). Comunque di incontri gentili ce ne capitano ancora. Ne restiamo sconvolti, li raccontiamo, li telefoniamo, li citiamo, li scriviamo nel diario, ne facciamo un articolo, una mail o almeno un sms. Di sicuro non li dimentichiamo. Dicono siano contagiosi, ma pare un' epidemia che stenta a far vittime. E a dire il vero non tutti li apprezzano.
C' è anche chi di fronte a una gentilezza ricevuta si mette subito in allarme, sul chi va là. Gatta ci cova. Cosa si nasconderà dietro? Cosa mi chiederanno poi? Diffidano, temono trappole, si muovono guardinghi come si trovassero all' improvviso in un terreno del tutto sconosciuto, in un campo minato. (Una decina d' anni fa pubblicai un libro intitolato «Gentilmente». Non ha venduto milioni di copie....).
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Lamarque Vivian

martedì 16 novembre 2010

Educare, che fatica!

Di questo se n'é accorta pure la CEI che ha pubblicato un librino dal titolo inequivocabile, una raccolta di linee guida per il decennio appena iniziato. Ieri sera, Roberta e io siamo state in San Bernardino (quello in città!) per assistere alla presentazione proprio di questo libricino a cura di Valentina Soncini, presidente dell'AC di Milano. La serata è stata interessante giustificando così l'uscita serale sotto la pioggia battente.
I temi in discussione sono stati tanti e ci siamo anche comprate il librino, con un esborso di ben € 1,50 che potete trovare alla BuonaStampa, per rileggere con calma e tornare su alcuni punti davvero da approfondire. Per esempio, "chi è l'Educatore?" oppure "Cosa significa educare in rete?" e questo non riguarda Internet o simili. Spesso l'educazione viene tradotta con "indottrinamento" (devi pensare quello che penso io) o peggio ancora "addestramento" (devi fare quello che faccio io) ponendo in questo modo il discente in una posizione subordinata e dipendente dal maestro, che in questo modo non educa, non aiuta a crescere, a pensare, a trovare una propria dimensione umana.
Cominciate a pensarci su perchè in Avvento, negli incontri di catechismo degli Adulti, si parlerà proprio di questo. Nel frattempo, se volete leggere la prefazione del Cardinale Bagnasco o scaricare il testo del documento, cliccate sull'immagine iniziale.

lunedì 15 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Luca Lc 21,5-19
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Sappiamo bene che le immagini apocalittiche di cui parla Gesù ormai non ci spaventano più di tanto. Probabilmente per i primi cristiani, che han vissutola distruzione di Gerusalemme e le prime persecuzioni, le stesse parole avevano un altro impatto: le profezie di Gesù si sono avverate.
Oltretutto per noi c’è la realtà quotidiana vomitata nelle nostre case dai servizi giornalistici della televisione, e sono immagini e fatti ben più cruenti e pieni di male e malvagità. Ci stiamo un po’ assuefacendo al male.
Ma proprio per questo abbiamo bisogno del messaggio pieno di speranza di Gesù. Non sarà subito la fine e con la nostra perseveranza salveremo le nostre vite. Alla fine Gesù ci rassicura, il male sarà vinto dal bene. Quindi consapevoli che anche noi contribuiamo un poco alla quantità di male nel mondo facciamo quanto sta a noi per vincere il male con il bene. Costruiamo il regno di Dio, regno di giustizia pace a amore cominciando da casa nostra e dalle nostre strade. Ogni gesto di bene aiuta il mondo ad essere migliore.

venerdì 12 novembre 2010

Combinato o no?

Questo libro non mi ha convinto per niente.
Ma andiamo con ordine.
Cominciamo dal titolo. Si pensa che la storia sia il racconto di una scelta per la vita fatta da altri ma invece, a parte gli appuntamenti combinati, nel momento in cui la protagonista si interessa ad un giovanotto il padre, artefice di tutta la storia, se ne disinteressa.
Il padre della protagonista, immigrato dall'Iran, fa immaginare storie di culture diverse ma in realtà è più americano di quanti si pensi, tanto da non tornare più in Iran e da chiamare con aride conversazioni la famiglia rimasta dall'altra parte dell'oceano.
Poi c'è il pretendente, medico pure lui come il padre, che la segue, la chiama "moglie" ancora prima di baciarla, la segue fin dentro le gabbie dello zoo dove la protagonista lavora, sognandola e amandola anche nei momenti in cui il suo carattere incoerente si manifesta in tutta la sua stranezza.
E infine la protagonista, che lascia l'università a un passo dalla laurea, senza alcuna idea di cosa fare nella vita, senza un piano, senza un senso...
Insomma un libro che lascia perplessi nonostante le abbondanti 300 pagine.

Il prossimo libro è
"Se la casa è vuota" di Isabella Bossi Fedrigotti

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

giovedì 11 novembre 2010

Finalmente l'autunno

Sarò monotona ma i meravigliosi colori che questo autunno ci regala non vi mette allegria?
A me tantissimissimo!
E' un peccato avere così tanto da fare sempre e non accorgersi, con quanta maestria, la natura sta colorando gli alberi e la città. In questa stagione, Crema è decisamente più bella, avvolta nel calore dei gialli e dei rossi degli alberi e sapete qual'é la cosa divertente?
La natura fa tutto da sola mentre noi la trascuriamo!

lunedì 8 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Luca Lc 20, 27-28

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”.
C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Siamo alla 32ª domenica ordinaria. Si avvicina il completamento dell’anno liturgico e, come ogni anno, ci vengono proposte le parole di Gesù che riguardano il destino finale dell’uomo: la fine del mondo e la vita eterna. Per aiutarci a riflettere sulla realtà della risurrezione, ci vengono proposti due brani dal tenore molto diverso, anche se accomunati dalla presenza di sette fratelli. La prima lettura è certamente più drammatica, con il caso delle torture e della persecuzione dei sette fratelli ai tempi di Antioco l’Epifane; brano che certamente è tuttora di attualità, basta pensare ai cristiani recentemente martirizzati in Iraq. Nel Vangelo invece i Sadducei, probabilmente per mettere in ridicolo la fede nella risurrezione, presentano un caso alquanto banale o quasi risibile, molto simile a certe rappresentazioni attuali che la pubblicità dei nostri giorni ci da del paradiso, dove sembra ci sia solo il problema del caffè!! Eppure Gesù in poche parole ristabilisce la serietà dell’argomento. Innanzitutto ricordando che l’errore grave dei Sadducei, e di tanti di noi, è quello di immaginarci una vita futura basata sulle categorie ed esperienze terrene: per i figli della risurrezione è tutto diverso. Ma soprattutto ricordandoci che non dobbiamo tanto preoccuparci di immaginarci come sarà la vita eterna, quanto di vivere nella consapevolezza di essere già nella vita eterna. Dio è il Dio dei viventi quindi di fronte a lui tutti gli uomini di ogni generazione son ben vivi e presenti. A noi il compito di vivere sentendoci alla presenza di Dio chiamati a realizzare opere e parole di bene per meritare la vita eterna nel regno dei cieli.

mercoledì 3 novembre 2010

La scuola, la nostra...

Riaprono le scuole e l'Associazione "Amici della Scuola Elementare" si riattiva, facendosi promotore di alcune iniziative.
Già questa domenica, il 7, nella piazza del Chiesa al mattino, si terrà una
vendita di torte casalinghe.
A fine mese, il 21, sempre di Domenica, saranno la volta della
Vendita dei Mazzolini di S.Lucia
speriamo con la presenza del simpatico asinello Cecco, che abbiamo già avuto modo di conoscere lo scorso anno.
Per l'8 Dicembre, festa dell'Immacolata, dopo la Messa delle 10.30, in Piazza della Chiesa, in pieno stile "UP", ci sarà il
Lancio palloncini con le letterine a Santa Lucia.
E per chiudere l'anno in bellezza, Domenica 19 Dicembre, solito posto, solita ora, ci potremo meravigliare con
La Bancarella delle Meraviglie
vendita di oggetti di artigianato realizzato dagli alunni e dai genitori della scuola elementare di San Bernardino.
Ovviamente in tutte queste occasione potete generosamente contribuire all'Associazione sottoscrivendo una semplice adesione o anche mettendo mano al portafoglio... servono tante cose e la generosità di tutti potrà fare la differenza!

martedì 2 novembre 2010

Saluti dall'America

Carissimi,
è con gioia che vi invio i miei saluti da Albuquerque, Nuovo Messico, dove mi trovo per partecipare al Congresso Missionario dal titolo "Le molte faccie della Missione", a cui ben 385 partecipanti provenienti da tutte le parti dell'America hanno preso parte. E' stata una profonda esperienza di una chiesa che desidera rinforzare i "battiti del proprio cuore" affinchè non si affievoliscano ma "battino forti" pieni d'amore per Cristo e per la diffusione della Parola di Vita. Ho imparato molto, particolarmente nella partecipazione delle esperienze con i membri dei vari gruppi, specialmente riguardo alla formazione dei volontari per la missione.
Ora mi fermerò in zona per contribuire all'apertura di un Centro VOICA America, dove i volontari del nord America riceveranno la formazione prima del loro servizio nel Messico, Brasile e Paraguai. A ciascuno chiedo una preghiera affinchè questo progetto richiesto dalla mia famiglia religiosa possa realizzarsi per il bene di tanti giovani e per l'avvento del regno di Cristo.
Ritonerò in Italia, a Dio piacendo, il 28 Dicembre.
Un forte abbraccio e Dio vi benedica.
sr Angela

lunedì 1 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Luca (19, 1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Il racconto della conversione di Zaccheo, capo dei pubblicani, sembra quasi completare il brano della scorsa domenica. Anche stavolta la realtà supera la fantasia, e la parabola del pubblicano pentito e giustificato, si incarna nella vita di Zaccheo.
Ma lo stupore che ci aveva presi per la giustificazione accordata al pubblicano per la sua umiltà e la consapevolezza del proprio peccato, aumenta ancora di fronte ai gesti di Zaccheo. Lui che non ha vergogna, e per vedere Gesù s’arrampica su una pianta come un ragazzino, e dopo aver accolto in casa Gesù, compie segni esagerati di conversione, rinunciando in pratica a tutti i suoi averi.
Eppure il segno più scandaloso non lo compie Zaccheo, ma Gesù stesso, che va a casa sua, anzi, ‘deve’ fermarsi a casa del ricco pubblicano: è lui che vuole entrare nella casa, cioè nella vita, di Zaccheo.
Questo è il messaggio per noi. Siamo pronti ad accogliere Gesù in casa nostra, nella nostra vita, nei nostri affetti? Noi forse ci crediamo già a posto perché veniamo un’ora alla settimana nella casa del Signore. Lui invece vuole venire per sempre nella nostra casa. Tocca a noi lasciargli spazio, accettare la sua presenza perché converta pian piano la nostra vita secondo il suo progetto.