mercoledì 30 marzo 2011

L'arte del mangiare bene

A chi non piace?
Ma sapete che giorno è oggi? E' il 100-esimo anniversario della morte di Pellegrino Artusi che, con la sua opera "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" contribuì a fare dell'Italia una nazione. Non è uno slogan, cosa più di tutto unisce se non una tavola imbandita? E poi 150 anni fa non è forse nata l'Italia?
Pensate che il libro fu pubblicato nel 1891, con una tiratura di 1.000 copie e, nei venti anni seguenti, furono stampate altre 14 edizioni; nel 1931 le edizioni erano giunte a quota 32 e l'"Artusi" era uno dei libri più letti dagli italiani, insieme a "I promessi sposi" e "Pinocchio". Un classico della cucina italiana che raccoglie 790 ricette, dai brodi ai liquori, passando attraverso minestre, antipasti (anzi "principii"), secondi e dolci che, per chi ama la cucina, è un obbligo avere nella propria biblioteca. Se proprio proprio non l'avete, potete leggerlo e scaricarlo cliccando sull'immagine iniziale!
Naturalmente quest'anno sono in programma grandi feste a Forlipopoli, città natale dell'autore, e se siete curiosi o volete partecipare, cliccate QUI.
Chissà, potremmo organizzare una... gita!

martedì 29 marzo 2011

Per il secondo compleanno...

del Club del Libro abbiamo pensato ad un altro incontro con l'autore, vista anche la splendida esperienza dello scorso anno con Nino Antonaccio e la sua "Bambina libica".
Questo autore mi è stato suggerito da Paolo Gorlani, il mio capo del "L'Eco del Palio", e non potevo non fidarmi, quindi l'ho proposto, l'abbiamo approvato e sono andata ad incontrarlo. Mauro Grilli è una forza nel vero senso della parola, un ciclone di energia che parla parla e parla e non dice mai niente di sciocco o di scontato. L'appuntamento è per il prossimo
Lunedì 18 Aprile
alle ore 21.00, in Oratorio
non mancate e, come ogni compleanno che si rispetti,ci sarà anche una bella torta di compleanno!

Quindi, il prossimo libro é
"Lo sguardo oltre" di Mauro Grilli

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

lunedì 28 marzo 2011

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Giovanni Gv 4
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere».
I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi.
Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?».
I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva».
Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna».
Gli dice la donna: «Signore, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua.
Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa».
Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Iniziamo oggi il cammino verso la Pasqua in senso positivo, ci prepariamo infatti a rinnovare la notte di Pasqua le promesse del nostro battesimo. Il richiamo al battesimo non è dato solo dalla presenza dell’acqua, elemento essenziale per la celebrazione del sacramento. La sete di Gesù infatti non è solo fisica, anche se tutto parte da una necessità concreta e quotidiana che il Signore sperimenta in modo accentuato rispetto a noi. La sua sete, commenta S.Agostino, è anche sete della fede della samaritana e dei suoi compaesani. Ma soprattutto è poi Lui che in realtà dà da bere, dona cioè la fede e lo Spirito che è fonte di vita eterna per chi crede in lui. Anche noi quindi siamo chiamati a rinnovare la nostra fede, sapendo che non possiamo più fidarci solo degli altri ma che noi stessi ora abbiamo udito e abbiamo visto che Gesù è il salvatore del mondo.
Un primo gesto concreto che rivela la nostra fede in lui può essere quello di essere accoglienti come lui. La prima rivelazione piena della sua messianicità Gesù la compie proprio per una donna straniera, anzi nemica. Così noi nonostante il gran battage giornalistico che cerca di ingigantire il problema degli immigrati dobbiamo essere pronti ad accogliere queste persone senza pregiudizi. Con giustizia e carità, cercando una soluzione concreta e adeguata ai bisogni e alla grande tradizione umanitaria del nostro paese.

domenica 27 marzo 2011

Senza Serie A


In questa domenica senza Serie A, si prepara il Derby, la Sfida delle sfide fra la capolista e la diretta inseguitrice. Come andrà chi può dirlo, si risponde a seconda della propria fede calcistica.
Intanto guardiamo questo divertente filmato realizzato da Sky che racconta con linguaggio ironico e innovativo il mondo che ci circonda e che sembra un Soap Opera.

PS: per vedere il filmato, clicca sull'immagine iniziale!

sabato 26 marzo 2011

Hanami versione tricolore

Nonostante il terremoto, lo tsunami, l'esplosione nella centrale nucleare i giapponesi stanno per iniziare la loro tradizionale Hanami, lo stare ad ammirare i ciliegi in fiore.
I ciliegi iniziano a fiorire, nel sud del paese, già a fine Marzo per proseguire la loro "tinteggiatura" verso nord, concludendosi ad inizio Maggio. E' una festa per onorare sia la Natura sia l’albero di ciliegio, come esempio della bellezza e di come la vita sia effimera.
Sotto di esso, complice una romantica "pioggia" di petali rosa, si passa del tempo in compagnia delle persone che si amano, mangiando e bevendo té o saké.

Cadono i fiori di ciliegio sugli specchi d'acqua della risaia:
stelle, al chiarore di una notte senza luna
haiku di Yosa Buson (1715-1783)

Ma anche noi abbiamo una festa simile. A Vignola, dove se no?
Se nel paese del Sol Levante si stima che tutto ebbe inizio attorno al periodo Nara (710-784), a Vignola la prima festa ufficiale si svolse nel 1970 proprio per celebrare l’inimitabile spettacolo dei ciliegi in fiore e attirare nella ridente cittadina un maggior numero di turisti.
Se volete un'idea per una gita fuori porta, cliccate sull'immagine iniziale.

venerdì 25 marzo 2011

Porte aperte

Passeggiando per il Viale di S.Maria, andando alla fiera di primavera più famosa e più bagnata del cremasco, potete fare tappa alla Comunità Alloggio dell'ANFFAS.
L’invito è rivolto a tutti, ma proprio tutti, per chi conosce già all'associazione e per chi non la conosce affatto, un’occasione davvero unica per poter visitare la struttura che non solo é pensata per aiutare i disabili che la abitano ma anche permette loro di sperimentare, di agire, insomma... di fare.

La Casa Anffas sarà aperta al pubblico dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle ore 14.30 alle 18.30, con il seguente ricco calendario di iniziative:
ore 11.30: ricco aperitivo a buffet preparato per voi dai ragazzi della Casa Anffas
ore 16.00: super merenda con pane e Nutella
ore 18.00: aperitivo e momento musicale con Gio Bressanelli che presenterà in anteprima 2 brani del nuovo CD tra cui il brano dedicato a Natalina
Fateci un salto, ne vale la pena!

martedì 22 marzo 2011

Agnes Browne mamma di Brendan O'Carroll

L'incontro con un libro è un'esperienza sensoriale: entra in gioco la vista, il tatto ma anche l'udito e il gusto.
Eh, sì, perchè a volte è bello "entrare" nel libro, ascoltando la stessa musica della protagonista e persino mangiando gli stessi cibi di quei luoghi. Così, abbiamo provato ascoltando Cliff Richard e mangiando una "Irish curd cheesecake", accompagnata da una tisana che profumava l'aria.
Abbiamo anche riso tanto, ricordando aneddoti raccontati nel libro... che dire? "Agnes Browne mamma" ci ha lasciato un'immagine fresca, allegra di donna. Ci è piaciuto molto l'amicizia con l'amica di sempre Marion. Una amicizia vera, sempre insieme, nei bei momenti a giocare a Bingo e a bere birra al pub e nei momenti più cupi insieme nella corsia di un ospedale.
Come mamma l'abbiamo trovata alquanto "particolare", ma i sette figli sono cresciuti comunque in gamba alla scuola di strada del quartiere popolare Jarro a Dublino. Ci ha colpito l'episodio di Cathy, quando è andata a scuola con un paio di mutande di sua mamma strette da una spilla, perché non ne aveva di asciutte, e poi hanno annunciato l'arrivo del medico che le avrebbe sottoposte a una visita medica! Esilarante anche la gag iniziale, quando Marion e Agnes si presentano all' ufficio per richiedere la pensione del marito,che morto da poche ore, non è stato ancora sepolto. Alla domanda dell'impiegata sulla professione del marito Agnes risponde: "Fa il morto!".
L'autore è un cabarettista, e spesso ce ne accorgiamo nei dialoghi,serrati e comici e non manca un finale davvero sorprendente e che realizza il sogno di tutta una vita di Agnes!

Il club del libro il mese prossimo compie DUE anni!!! Stiamo lavorando ad una sorpresa non-sorpresa, un incontro con l'autore. Nei prossimi giorni vi diremo, state all'erta.

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

P.S. per preparare il dolce ho dovuto fare una piccola ricerca in internet e ho scovato un blog davvero carino, di un'americana trapiantata in Irlanda, che è passata dal jet-set alla vita di campagna semplicemente sposando un contadino irlandese. Se vi interessa farci un giro, si chiama marriedanirishfarmer.com ...il dolce è squisito!

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

Curiamo il pianeta

In tutto il mondo miliardi di persone, il prossimo Sabato, dalle 20.30 alle 21.30, spegneranno le luci per testimoniare il loro impegno nella lotta al cambiamento climatico e per un futuro più sostenibile. Spegni la luce per un’Ora.
E dopo, dimostra che hai a cuore il futuro del pianeta e di chi verrà dopo di te.
Scegli di adottare comportamenti sostenibili nella tua vita quotidiana: perché ogni ora, di ogni giorno, sia l’Ora della Terra.
Clicca sull'immagine iniziale per conoscere tutti i dettagli dell'iniziativa.
E' anche possibile (cliccando QUI) calcolare la nostra "impronta", ossia quanto inquiniamo facendo le attività quotidiane.

lunedì 21 marzo 2011

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo Mt 17, 1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Anche per la seconda domenica di Quaresima la preoccupazione della Chiesa è quella di aiutarci ad iniziare il cammino di penitenza e conversione sapendo bene che a Pasqua celebriamo con certezza la vittoria di Cristo sul male, la sofferenza e la morte. Dopo aver gioito per la vittoria di Gesù sulle tentazioni del maligno, oggi vediamo un anticipo della sua gloria, mostrata ai discepoli proprio per prepararli allo scandalo della croce. Eppure anche i tre discepoli testimoni della visione sul monte Tabor quando la realtà degli eventi li pone davanti ad una scelta si sono ritirati, lasciando Gesù solo, giungendo perfino a rinnegarlo. Credo che questo esempio negativo possa aiutare anche la nostra debolezza a non soccombere di fronte agli insuccessi. Anche noi sperimentiamo infatti la ricaduta nel peccato e nei vizi, nonostante i nostri buoni propositi e gli impegni presi per la quaresima o nel sacramento della penitenza. Non scoraggiamoci e come i discepoli, dopo le nostre frequenti e insistenti incomprensioni, rinnoviamo la volontà di ascoltare la voce di Gesù, secondo l’invito del Padre. Gesù è il figlio amato da Dio Padre e da ciascuno di noi, ascoltiamolo con fiducia per poter partecipare in pienezza alla sua vittoria sul male, dando un senso nuovo, pieno di eternità, alla nostra vita quotidiana.

venerdì 18 marzo 2011

Noi lo festeggiamo così

Ieri, nonostante la pioggia, ho fatto un giro e ho fotografato San Bernardino, o meglio le sue bandiere. Confesso che sono rimasta un pochino delusa, mi aspettavo un tripudio invece era a mala pena un "Urrà" sussurrato. Ma fa niente!
Per festeggiare, ho fatto un giro per Internet ed ogni immagine nasconde... qualcosa.
Iniziamo dalle mie preferite, le bandiere di via Martini (ce n'era una formato "lenzuolo") e ripercorriamo la storia d'Italia a grandi tappe, dal quel lontano 1861.
Come potete vedere non ero la sola in giro.
La carta costituzionale non è poi così conosciuta... forse un ripassino serve.
Anche qui c'era un grande tricolore.
Forse non sapete che i colori della bandiera Nazionale Italiana furono stabiliti dal Senato di Bologna, con un documento datato 18 ottobre 1796, quindi molto prima dell'Unità d'Italia, e adottata poi dalla Repubblica Cisapadana.
Anche i bambini delle scuole elementari si sono dati da fare e una girandola di "Verde-Bianco-Rosso" ha rallegrato l'ingresso dell'edificio. Peccato che la pioggia ne abbia rovinato qualcuno...
Ma conoscete la ragione di questi colori?
I vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano i colori verde, bianco e rosso, come il bianco e il rosso comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Bologna mentre verdi erano, fin dal 1796, le uniformi della Guardia civica Bolognese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera.
E oggi ho continuato la mia personale "caccia al tricolore" e ho trovato questa installazione in piazza Duomo, che nasconde un ironico commento fatto da un giornalista straniero sul nostro paese. La domanda che assilla gli stranieri è "E’ possibile che gli italiani ci stiano semplicemente giocando un complicato scherzo?".
Che i nostri parlamentari spesso facciamo figure tapine non è una novità. Guardate un po' cosa hanno combinato "sotto interrogatorio" delle Iene!
Da ieri la Treccani, l'enciclopedia delle Enciclopedie, è on-line e cosa meglio di un Doodle (il logo di Google) personalizzato come testimonial? Un fatto epocale e di particolare significato proprio in questa ricorrenza, come a volere testimoniare come sia necessaria un'evoluzione per poter affrontare il futuro. Ma intanto leggiamo le parole dei fautori dell'Unità.
In questi giorni, nei diversi talk show e tg, una notizia ricorre... l'Italia ha un patrimonio culturale inestimabile che passa anche dalla buona tavola. E allora, ecco qua, nascosto sotto un tricolore tutto mangereccio, un catalogo on-line di ricette della nostra tradizione e della nostra storia anche personale.
Buon 150-esimo a tutti!

giovedì 17 marzo 2011

W l'Italia

Capita a volte
che hai un mezzo pomeriggio in una delle tante
belle città italiane di provincia.
Vai dove devi andare, non hai voglia
di fare la turista, e anzi scegli
stradine laterali, senza gente;
camminando t’imbatti in uno slargo
con una chiesa, di quelle un po’ neglette,
spesso chiuse; sei già in ritardo, ma guardi
la facciata che sonnecchia, e subito
i tuoi passi si allentano, si disfano,
si fanno trasognati finché non resti
immobile a chiederti cos’è
quel denso concentrato di esistenza
sorpresa dentro un tempo che ti assorbe
in una proporzione originaria.
Più che bellezza: è un’appartenenza elementare, semplice, già data.
Ah, non toccate niente, non sciupate!
C’è la mia patria in quelle pietre addormentata
Patrizia Cavalli

E domani, faremo un riassunto di tutto quello che è stato fatto per questa festa davvero unica :O)
... ah, come passate questa giornata di festa? Aspetto commenti!

lunedì 14 marzo 2011

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo Mt 4, 1-11
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Fin dalla prima domenica, sempre dedicata al racconto delle tentazioni affrontate e vinte da Gesù, la Quaresima ci propone in abbondanza la parola di Dio con evidenti richiami e consonanze tra le diverse letture. Oggi addirittura la pagina di S. Paolo fa da cerniera e interpretazione tra le altre due letture.
Lasciamoci guidare anche noi però dalla presenza dello Spirito Santo che conduce Gesù nel deserto per le tentazioni. Siamo certi infatti che lo Spirito non solo accompagna Gesù ma lo sostiene nella lotta contro il male. È lui infatti che suggerisce le risposte e ci indica come vincendo gli appetiti mondani s possa raggiungere la vittoria sul male con le opere dello Spirito seguendo la Paola del Signore.
Il grande periodo della quaresima non si conclude a Pasqua, che rimane il centro della nostra vita di fede, ma si completa con il dono dello Spirito a Pentecoste. E solo grazie al suo aiuto possiamo sperare di vincere anche noi, come Gesù, le tentazioni quotidiane. Le nostre piccole rinunce quaresimali devono servire proprio per ricordarci che possiamo fare a meno di qualcosa di concreto perché solo l nostro vero cibo è la parola di Dio e la nostra vita è quella dello Spirito. Iniziamo con decisione il nostro cammino lasciandoci guidare in tutto dallo Spirito del Signore

giovedì 10 marzo 2011

Alessandro D'Avenia a Crema

Incipit da "Bianca come il latte, rossa come il sangue"
Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco… Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. Il silenzio: in bianco. Non so rimanere in silenzio da solo che è lo stesso. Mi viene un dolore poco sopra la pancia o dentro la pancia, non l’ho mai capito, da costringermi a inforcare il mio bat-cinquantino,ormai a pezzi e senza freni (quando mi deciderò a farlo riparare?), e girare a caso fissando negli occhi le ragazze che incontro per sapere che non sono solo. Se qualcuna mi guarda io esisto.

martedì 8 marzo 2011

Martedì Grasso

Ma quante mascherine!
E per forza, è Martedì Grasso, il culmine del Carnevale e poi da domani inizia la Quaresima, niente dolci, basta frittelle, nessuno più in maschera... uffa!
L'oratorio oggi era affollato di bambini desiderosi di farsi ammirare e devo riconoscere erano proprio bellini.
C'era anche chi si è lanciato in qualche ballo ma la maggioranza era decisamente impegnata a mangiar frittelle, ...
raccogliere i coriandoli appena lanciati, pronti per un successivo "attacco" ...
sia questo "coriandoloso" o "sprayoso".
Non si dice che a Carnevale ogni scherzo vale?

Donne

Le donne hanno forze che sorprendono gli uomini..
sopportano fatiche e portano fardelli
ma comprendono la felicità, l'amore e la gioia.
Sorridono quando vogliono urlare.
Cantano quando vogliono piangere.
Piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose.
Combattono per quello in cui credono, si ribellano all'ingiustizia.
Rinunciano per far avere di più alla famiglia.
Amano incondizionatamente.
I loro cuori si spezzano quando muore un amico.
Sanno che un abbraccio ed un bacio possono curare un cuore infranto.
Di donne ce ne sono di tutte le forme, misure e colori.
Il cuore di una donna è ciò che continua a far girare il mondo.
Portano gioia, speranza e amore.
Hanno compassione ed idee.
Danno supporto morale alla famiglia e agli amici.
Le donne hanno cose vitali da dire e tutto da dare.

Comunque, se c'è un difetto nelle donne...
si dimenticano quanto valgono.

domenica 6 marzo 2011

Rapanello edizione 2011

Archiviata l'edizione di quest'anno, ecco qui chi ci ha fatto sognare o divertire o tutte e due insieme!
Cominciamo a fare i complimenti a chi ha preso davvero molto sul serio lo spirito della festa. Sono già in piena preparazione per la festa medioevale o volevano solo farci diventare molto molto invidiosi?
Ma neanche tutte queste principesse, accompagnate da un Sole chiacchierone ed un Uomo Ragno smascherato, non scherzano. Peccato per l'unica principessa di rosa vestita (che non è nella fotografia) che, entrano sul palco, si è spaventata a morte per un concorrente truccato ed è corsa in lacrime dalla mamma.
NON è la foto mossa, è Franchina, autoeletta valletta-velina-conduttrice della serata, che non è stata ferma un momento... questa è la foto venuta meglio... dovreste vedere le altre!
Ed ora passiamo alla classifica dei concorrenti!
Quinto ed ultimo, don Natale, cugino del Mago (vero) Harry con i suoi giochi di luce. Nonostante l'accorato "spot pro-voto" di Franchina, "Votate don Natale che è il nostro privosto", il don si è dovuto accontentare del fondo classifica accompagnato però da una discreta quantità di applausi.
Al quarto posto un gruppo internazionale che arriva addirittura da New York, gli Harlem Rapanel San Bernardino Choir che si sono esibiti in uno stonato ed improbabile play-back ma con una coreografia da lasciare di stucco Don Lurio, non il prete... il coreografo delle gemelle Kessler.
Ancora una proposta dall'America. Un classico di James Taylor, la famosissima ballata "Country Road", intrepretata dal un'inedito duo, Gi&Gi, ossia Giusy e Gigi per tutti noi. Bravi perchè l'esibizione non è stata proprio male, coraggiosi per aver "sfidato" i giovanotti in gara e aggiungerei anche "ben vestiti", con tanto di panciotto western.
Ad un passo dal podio ma non meno brava, Cecilia ci ha incantato sulle note di "Ricomincio da qui", brano reso famosa da Malyka Ayane al festival di San Remo dello scorso anno. Brava anche per aver rotto il ghiaccio, infatti è stata la prima ad esibirsi... chissà se le ginocchia le facevano "giacomo-giacomo"?
And the winner is... il gruppone capitanato da Michael Jackson, ops Federico Barbati. Secondo me ha vinto solo perchè ha messo così tanta gente sul palco che tutti i relativi parenti coinvolti hanno votato per loro! Scherzo! Sono stati indubbiamente bravi, ci hanno lavorato molto (chiedete ad Emilia!) e hanno saputo costruire uno spettacolo nello spettacolo.
L'unico rammarico è stato che la mia macchina fotografica ha pensato bene di scaricarsi sul più bello... mannaggia!
E adesso? Al lavoro per il prossimo evento ma prima di passare oltre occorre fare alcuni sinceri e dovuti ringraziamenti, perchè è così che si fa anche se siamo all'Oratorio!
Grazie a don Natale che ha sostenuto tutta la rassegna che quest'anno ha avuto ben 5 serate, grazie a Nicola che ha presentato la serata finale e per l'aiuto profuso nei preparativi delle precedenti, grazie a tutti coloro che hanno dato una mano, anche solo in un'occasione, anche solo spostando qua e là le seggioline ma un GRAZIE gigante a Simone che c'é sempre stato quando avevo bisogno di lui, infaticabile e davvero di gran cuore.

Se volete guardare qualche immagine dello spettacolo di magia della scorsa settimana, clicca QUI!

venerdì 4 marzo 2011

Ma ci stiamo preparando?

Ci stiamo avvicinando a grandi passi ad una festa nata in modo ad dir poco contestato, il 150-esimo anniversario dell'Unità di Italia.
Non mi interessano le posizioni di chi dice che sia una festa inutile, anzi! Se non è questa una ricorrenza da celebrare non capisco allora il mantenimento del 25 Aprile o del 2 Giugno. Se non siamo orgogliosi del nostro passato, se trascuriamo ciò che ha fatto di noi una nazione allora andiamo a lavorare anche in queste date, perchè ciò che è venuto dopo non ha senso.
Cogliamo invece l'occasione per riflettere e confrontarci su cosa vogliamo farne dell'Italia nei prossimi 150 anni, questa si che è un'occasione importante per ragionare circa il nostro essere e sentirsi "una nazione". Vi segnalo quindi l'iniziativa, promossa da "La Stampa" di Torino, proprio su questo tema.
Cliccate sull'immagine iniziale, per leggerne i dettagli e guardate anche che bel video ho trovato!

mercoledì 2 marzo 2011

Dolore, solo dolore


Una bambina di soli 13 anni, piccola, con l'apparecchio ai denti, tornava dalla palestra a casa ma non ci è mai arrivata. Dopo tre mesi di angoscia, la straziante verità ha messo fine alle speranze che ancora muovevano la famiglia.
Questa vicenda è sconvolgente perchè ci terrorizza pensare che quanto è successo a Yara potrebbe accadere a noi o peggio ai nostri figli. ma ciò che ci spaventa di più è che il carnefice, l'orco che ha fatto questo è "uno di noi", come a detto il parroco di Brembate.
"Ora l'Italia ha paura di sé stessa", scrive La Stampa, altro che extracomunitario, l'uomo nero delle favole! Clicca sull'immagine iniziale per leggere tutto l'articolo di Marco Neirotti.

martedì 1 marzo 2011

Graaaande mago

Già la scenografia lascia intuire che stavolta non sarà uno spettacolo qualunque.
Al secondo numero, Francesca vienecoinvolta e scopriamo che ha doti... magiche.
Ma, secondo me, la fatica più grande il mago Harry l'ha fatto nel convincere questi due monelli che lui è un ... VERO ... mago.
La serata è stata davvero uno successone e il merito, oltre che del mago, è anche del pubblico presente. Bravi a tutti noi!